giovedì 7 gennaio 2016

La malinconia è contagiosa

Svegliarsi, sorridere, guardare l'altro negli occhi e dopo due soli microsecondi sentire una fitta al cuore. Vi è mai accaduto? Ecco. La malinconia dell'altro attraversa anche noi.
Non c'è modo per tenersi al riparo da questo contagio. Ci si sente piccoli piccoli, con un senso di ansia che quasi ci soffoca, vorremmo solo infilare la testa sotto le coperte, contare fino a tre e poi magicamente ricominciare la giornata con un sorriso ricambiato, con una coccola sulla testa e con due occhi felici che ci augurano il buongiorno!
Ma queste cose accadono solo nei telefilm americani, dove sia lei che lui si svegliano al suono del cinguettio degli uccellini, o al trillo di una qualsiasi sveglia rotonda, in un appartamento illuminato dalla luce del sole, tra lenzuola di cotone colorato, con addosso solo slip e canotta e soprattutto con i capelli perfetti ed il trucco della sera prima che non ha lasciato alcuna traccia, né sul suo bel visino, né sulla federa del cuscino.
Invece noi no. Noi ci svegliamo in un appartamento abbastanza carino, con i capelli arruffati, il trucco sbavato, la sveglia che urla, il sole inesistente perché la tapparella è del tutto giù, ci svegliamo così... ma cazzo almeno ci svegliassimo tra sorrisi, fette biscottate dorate ed abbracci entusiasmanti!
Questo nella realtà non accade. O almeno... accade i primi giorni di "semi-convivenza". Quando dormire insieme è ancora un evento eccezionale. Quando ci si imbarazza al primo sguardo del mattino. Quando si vorrebbe solo avere lo spazzolino li, proprio li, appiccicato al letto. Ed invece di parlare si mugola qualcosa, accoccolati sotto l'ascella dell'altro... e da li non si vorrebbe più andar via.
La vita è corta, abbiamo bisogno di più sorrisi al risveglio,  per renderla più lunga ed entusiasmante.
La malinconia se ne sta li, accovacciata sul comodino... beh? Lasciatela li almeno per i primi venti/trenta minuti dal risveglio! Tanto lei se ne sta buona buona ad attendere... non scappa mica!
Quando ero piccola mio padre era solito dirmi: "Tilà, un giorno ti sveglierai felice accanto ad un uomo e vorrai fermare il tempo... adesso però alzati e vai a scuola" o.O
Era il suo modo carino per dirmi che tempo per oziare a letto ne avrei avuto e di sicuro non da sola, con la testa sotto il piumone, mugugnando "altri cinque minuti"...
Ma si sbagliava...

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