giovedì 16 giugno 2016

Gravitare tra il rifiuto ed il dolore

Oggi voglio scrivere di una storia che da poco mi è stata raccontata.
Di una gravidanza non voluta, rifiutata. Di un aborto. Di un padre, che non ha riconosciuto nemmeno in grembo il piccino e di una madre (snaturata?) che si è sentita troppo sola per poter pensare "io ce la faccio nonostante tutto e nonostante tutti".
Ne ha parlato con me, mi sono ritrovata complice di una decisione un po' affrettata (se fai tutto entro il 49° giorno dall'ultima mestruazione puoi effettuare l'aborto farmacologico... sapevatelo!!!) e non so adesso se ho consigliato bene o se forse dovevo solo stare molto zitta e ascoltare solamente.
In queste situazioni, non siamo d'aiuto. Noi amiche, vicine di casa, sorelle, cugine... non lo possiamo essere. Possiamo solo fare da cuscino per soffocare un pianto o da secchio dell'immondizia per contenere lo schifo che si accumula nel cuore di chi si sente rifiutata. Come donna, come amante, come compagna, come madre.
Cosa accade nel cuore di una donna, incinta, che si sente dire "Arrangiati"... Io vorrei capire insieme a voi..
Vi è mai successo?
Raccontatemelo.. anche solo privatamente... donne...
E voi uomini, vi siete mai accorti, di notte, tra una scopata e l'altra, che innanzitutto la persona sopra o sotto o davanti a voi è un essere umano e non solo un corpo fisico ed una vagina da riempire?
Ma poi... perché mai utilizzare parole tanto pesanti...
Sono vicina a questa ragazza e vorrei solo coprirla con un abbraccio ed una coperta e dirle che tutto andrà bene e che non è sola. Non si può essere sole... non si deve essere sole... le persone cattive esistono e ne incontrerà ancora chissà quante... ma: Vieni qui e fatti abbracciare.
Leggi il mio blog, scrivine uno tuo... racconta chi eri, chi sei e chi volevi diventare...
Racconta del tuo bambino non voluto e della sensazione delle farfalle nello stomaco... delle notti  insonni e delle foto fatte allo specchio... racconta...

La realtà oggettiva fa da sfondo a quella soggettiva.... ricordalo...

Dottoressa Tilà